Tergu si trova su un altopiano fra le colline, un ambiente caratterizzato dalla tipica macchia mediterranea, dai lecci secolari e dalle querce piegate dal forte maestrale proveniente dal Golfo dell’Asinara. L’area circostante, per lo più dedicata al pascolo e all’agricoltura, è bagnata dal fiume Frigiano, che scorre a valle per sfociare nel mare di Castelsardo.
Camminando per le vie di Tergu, si ha la possibilità di osservare un centro fortemente caratterizzato dalle sue origini agropastorali. La mancanza di un tessuto urbanistico non ben definito, che impedisce di distinguere un centro storico, sembra volerci ricordare che le prime case furono quelle dei pastori e dei contadini, sparse nel territorio. Una passeggiata lungo la via centrale, dove si possono ammirare le quattordici sculture monumentali in trachite rosa della via Crucis, accompagnano il visitatore verso la piazza che, fra panchine e ponticelli, permette un perfetto relax.
Dalla piazza si accede, attraverso un portale ad arco, ai resti dell’Abbazia e alla chiesa di Nostra Signora di Tergu (o di Santa Maria), gioiello di epoca medievale in stile romanico-pisano, tappa obbligatoria durante una visita a Tergu. Diverse sono le ipotesi relative alla data di edificazione della chiesa e dell’antico monastero che fu distrutto, certamente fu costruita in epoca medievale e dovrebbe risalire al 1118-1119. La chiesa, di stile romanico-pisano, subì in un secondo periodo rimaneggiamenti con stili gotici e barocchi. Restano infatti testimonianze che la vita nell’abbazia fu attiva fino a un periodo che va dal XVI al XIX secolo.
La chiesa di Nostra Signora di Tergu è suggestiva sia per l’ubicazione che per la sua architettura. Si trova su un altopiano, circondata dal verde, e spicca per i colori della pietra trachitica rossa e bianca con cui è stata costruita. L’interno è semplice e la sua architettura ricorda per diversi elementi la chiesa di Saccargia.
Il territorio di Tergu offre suggestivi panorami. A partire dall’altopiano di Jana Cugnada che, fra la folta macchia mediterranea, si volge sulle marine di Castelsardo e permette di ammirare, sugli altri lati, i paesaggi verso Rocca Ruja, Punta Calaresu, Punta Vitiosa e il Monte Elias. Di notevole interesse, dal punto di vista ambientale e paesaggistico, è la valle dell’Inferno, raggiungibile, nella parte conclusiva del sentiero, solo a piedi o a cavallo. E’ un luogo magico, situato nel fondo di una vallata, caratterizzato da macchia mediterranea, rocce di tufo bianco e piccole piscine naturali che prendono vita dal Rio Frigianu. Nelle campagne circostanti sono presenti diversi reperti risalenti all’epoca nuragica: diversi Nuraghi, fra cui ricordiamo i nuraghi Tudderi ed Riu Riu, la fortificazione megalitica di Monte Elias che si trova in un punto caratterizzato da un panorama suggestivo.
La presenza di nuraghi e altri reperti di epoca nuragica nel territorio di Tergu testimoniano che il paese pone le sue radici in tempi lontani. La storia di Tergu è connessa alle vicende del monastero di Santa Maria, edificato in epoca medievale; benché non si abbiano notizie certe, è probabile che intorno ad esso ci fosse una piccola comunità che viveva grazie ai lavori svolti nelle proprietà dell’abbazia. Il monastero fu a lungo coinvolto nelle vicende dei Giudicati. Nel XII secolo fu uno dei monasteri di maggiore prestigio in Sardegna. La sua decadenza ebbe inizio nella seconda metà del XIV secolo
Le tradizioni di Tergu sono caratterizzate da antichi rituali che riprendono vita soprattutto in alcune feste celebrate nel corso dell’anno, come per esempio il Luni Santi e la festa patronale. Tergu è inoltre conosciuto per l’arte dell’intreccio, vengono infatti creati bellissimi cestini, tipici di questa zona.
Fra le feste più sentite dal paese, di certo va ricordata la festa patronale dedicata alla Vergine Maria, celebrata nel mese di settembre: una processione con la statua della Vergine si snoda per le vie del paese con accanto uomini e donne vestiti col costume tipico sardo e cavalieri che, a fine serata, si sfideranno nella corsa all’anello.
Di grande importanza storica e religiosa è il Luni Santi, antico rituale che con un pellegrinaggio porta i confratelli da Castelsardo a Tergu. Gli apostoli incappucciati, accompagnano il tragitto con canti e preghiere tradizionali sarde. Tutto questo in uno scenario molto suggestivo. Fra le altre feste, va di certo ricordata quella del carnevale che, come in tutta l’isola, lascia spazio a maschere, colori e divertimenti.