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Bulzi - uno dei comuni più antichi della Sardegna

Bulzi - San Pietro delle Immagini | ph © Marco Tersinigni
Contenuti a cura di Gal Anglona Coros
comuni

Bulzi

Bulzi è immerso in un affascinate paesaggio collinare, ricco di vegetazione e macchia mediterranea, con campi adibiti alla coltivazione e al pascolo.

Il territorio circostante è prezioso per i resti paleobotanici e le architetture di età nuragica. Sono infatti presenti nella zona fossili vegetali di 15 milioni di anni fa, nuraghi, domus de janas, una necropoli e tombe dei giganti. Di particolare pregio sono la colonna di tronchi di palma pietrificati posta all’ingresso del paese, sulla quale si trova la statua della Madonna, i Nuraghi Rodas e Sarula e la muraglia megalitica di Monte Pedrulongu.

All’interno del paese si trova la Chiesa di San Sebastiano che risale al 1600. All’interno custodisce pregevoli arredi risalenti al 1200: l’altare barocco, il Retablo e l’interessante e originale Gruppo Ligneo della Deposizione che fu trasferito dalla Chiesa di San Pietro delle Immagini. Unico esempio di intaglio romanico in Sardegna, risalente al 1200, il Gruppo Ligneo riveste, a livello internazionale, un ruolo importante dal punto di vista storico-artistico per via del suo particolare schema iconografico.

Di più recente costruzione, XIX secolo, è la Funtana Manna: un complesso idrico costituito da una fontana e da tre vasche. Regolarmente usata dalla popolazione come sorgente, lavatoio e luogo per far abbeverare gli animali fino agli anni 50. La Fontana è molto interessante dal punto di vista architettonico poiché è alimentata da acqua sorgiva separata dall’acquedotto civico.

Fin dal Medioevo l’area dell’Anglona, di cui fa parte Bulzi, fu ricca di insediamenti monastici importanti. La chiesa di Bulzi di San Pietro delle Immagini o de su Rughifissu (del Crocifisso) è fra i più importanti esempi di romanico-Pisano in Sardegna. Affascina la sua ubicazione: sullo sfondo delle montagne, tra i prati e le rocce dell’Anglona. In origine la chiesa completava un complesso Monastico, di cui oggi rimane qualche traccia. L’esterno è caratterizzato dalla facciata bicroma con archetti in pietra biancastra.  Al suo interno si possono ammirare degli altari gotici in legno datati al XVIII secolo.

Non abbiamo notizie certe riguardo l’origine di Bulzi, il documento più antico, in cui compare per la prima volta, risale al medioevo. Nelle fonti dell’epoca Bulzi è chiamato in diversi modi, fra cui Gulcei e Gulsevi. Il toponimo è da collegare alla base gorth, gulth di etimologia ignota; oppure ai nomi gentilizi latini Bulcis, Vulcius. Il paese medioevale appartenne alla curatoria di Anglona nel regno giudicale di Torres. Di certo, in un epoca non ancora datata, gli abitanti si spostarono dall’originaria altura a una zona più riparata poiché la zona era troppo esposta ai venti. Nel nella seconda metà del 1800 il paese diventa autonomo, Bulzi è infatti fra i Comuni più antichi della Sardegna.

Diverse sono le tradizioni che ancora animano e caratterizzano il paese. Il Canto Popolare è custodito dai cantadores; sono di Bulzi diversi personaggi importanti di questa forma di canto come Leonardo Cabizza, Giovannino Casu e Francesco Cubeddu. L’antica tradizione della creazione e del ricamo del costume del paese è tenuta ancora viva grazie a una sarta che cuce e ricama sia il costume tradizionale da sposa, sia quello giornaliero che il costume da festa. L’arte dell’intreccio, che ha origine nella cultura rurale del paese, vive in molte famiglie dove ancora oggi vengono creati cestini tipici della zona.

Le tradizioni popolari di Bulzi rivivono nelle feste religiose ricche di antichi riti, ma anche nella capacità laica di rievocare le usanze di un tempo. Provocatoria l’usanza del carnevale antico, che si rianima ogni anno con lu Sapatu Iscasciadu (Sabato Matto), uno dei pochi carnevali dell’isola che si festeggia dopo l’inizio della Quaresima e che vede le vie del paese riempirsi di colori e maschere con la degustazione del tipico stufato di pecora, pane a fittas, vino e frittelle.

Fra le feste religiose che evocano antichi riti va di certo ricordata la festa del Crocifisso: una festa mobile, celebrata nel giorno dell’Ascensione con una messa nella chiesa di San Pietro delle Immagini. Rivive in una tradizione che si perde nei secoli con la processione che  dalla Chiesa Parrocchiale di Bulzi arriva a San Pietro delle Immagini, accompagnata dalla Confraternita di Santa Croce di Bulzi e dalle confraternite delle vicine parrocchie. Molto partecipata è la festa di San Pietro delle Immagini, divenuta negli anni la festa degli ammalati.

Sempre all’insegna della tradizione è il rito della Rappresentazione Sacra che si svolge durante la Settimana Santa e rivive per le vie del centro storico allestito con scene raffiguranti antichi mestieri. Fra le numerose feste religiose vanno ricordate quella del santo Patrono di Bulzi S.Sebastiano Martire (20 gennaio), quella di S.Giovanni (24 giugno),quella di S.Pietro e Paolo (29 giugno) e la festa della Vergine Assunta (15 agosto) che si distingue per la corsa de S’Ardia.

Bulzi - Nuraghe Sant Arula | ph © Elisa Boe

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