Per raggiungere il Sentiero del Leccio si parte da Cala d’Oliva, da cui si percorre la strada verso le colline più alte, con un dislivello massimo di 408 mt, in direzione della Diramazione di Case Bianche. Il sentiero, non ciclabile, ha una lunghezza di circa 14 chilometri ed è un percorso ad anello, con una piccola deviazione per Punta Scomunica.
Nella salita sterrata si incontrano fonti ed abbeveratoi, terrazzamenti di origine ligure e valli in passato impiantate ad orto.
Superato il dosso di Case Bianche, il paesaggio cambia completamente e ricorda quello delle zone interne della Sardegna. Qui parte il Sentiero del Leccio, tra sorgive, canali d’acqua, castagni, lecci e aree di sosta e picnic realizzate grazie al prezioso contributo dei detenuti e dell’Ente Foreste della Sardegna. In sommità, alle spalle del belvedere, si trovano la Casermetta della Forestale e l’Osservatorio Botanico di Elighe Mannu, ristrutturato di recente.
La salita verso Punta Scomunica, punto più alto dell’isola, ricompensa con un panorama inconsueto e unico.
Il sentiero del Leccio prosegue verso Punta Maestra Serre, con i suoi ripetitori radio obsoleti e inutilizzati. Oltre il primo dosso, si apre il mondo “alto” dell’Asinara, spesso coperto di nebbia e nuvole basse, regno incontrastato delle capre selvatiche. La discesa verso i ruderi di Cuile Zonca riporta sul mare e a Cala d’Oliva.
tappe dell'itinerario
Punto di partenza: Cala d’Oliva, presso l’ex Caserma Agenti.
Le Case Bianche, una delle più interne diramazioni carcerarie.
Bosco di Elighe Mannu.
Punta della Scomunica, punto più alto dell’isola.
Punta Maestra Serre, che apre al mondo “alto” dell’Asinara, spesso coperto di nebbia e nuvole basse, regno incontrastato delle capre selvatiche.
I ruderi di Cuile Zonca, utilizzato in passato per le attività agricole e la pastorizia.
Questo evento concorre al raggiungimento dei seguenti obiettivi dell'Agenda 2030: