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Laerru - tra storia - rocce e arrampicata

Laerru - vista del paese
Contenuti a cura di Gal Anglona Coros
comuni

Laerru

Laerru, situato sul pendio di una collina formatasi anticamente per il distacco di una frana dall’altipiano di Tanca Manna, è di origine antichissime, probabilmente bizantine, come testimoniano i numerosi siti archeologici e i resti della foresta pietrificata.

Il territorio è ricco di suggestivi attrattori naturalistici, come la famosa Grotta di Su Coloru, una delle più grandi cavità carsiche della Sardegna e la grotta di “Conca ‘e caddu” situata alle pendici dell’altipiano di Tanca Manna. Gli altipiani e le colline circostanti, ricche di fonti, grotte e macchia mediterranea, rendono il luogo ideale per gli amanti dell’arrampicata sportiva e del trekking, lungo i  percorsi tra le vallate attraversate dal rio Altana e i resti delle civiltà antiche.

Tra i siti archeologici di maggiore interesse è la tomba di “Bopitos”, una costruzione funeraria megalitica riconducibile alla seconda fase della cultura di Bonnanaro e il complesso di monte “Ultana”, che sorge a breve distanza dall’abitato, in cui sono presenti domus de janas, i resti di un imponente nuraghe circondato da un villaggio nuragico ancora in fase di studio e una tomba cristiana del IV secolo.

Molto interessanti anche i nuraghi Battana, Binzales, Columbos, Cossu, Curtu, Montigos, Montigu de rundines, Pazza, Scala de ebbas, Tanca manna e Tiu moro, alcuni dei quali in ottimo stato di conservazione. Poco distante dal paese, in località Santa Vittoria, si trovano i resti di un “castrum” con alcune tombe del periodo romano.

All’interno del paese è presente la chiesa di S.Margherita del XVI secolo e l’oratorio barocco del Rosario del XVII secolo. Le chiese campestri presenti nel territorio sono: S.Antonio da Padova, S.Ciriaco, S. Maria, S. Michele, S. Quirico, S. Sebastiano, S. Teodora e S. Vittoria.

In passato era detto Layrru, Lagherru, Laerru. Il toponimo, confrontabile con il tema latino ghirr, orlo o contrada, sembrava riferirsi alla posizione dell’abitato, posto in un anfiteatro naturale. Secondo alcuni, però, potrebbe richiamare gli arbusti sardi come alavérru, alatérru del fitonimo latino alaternus, filirrea, per la presenza nel territorio di questa pianta. Il sito fu verosimilmente frequentato in periodo nuragico, punico, romano e bizantino ma non si sa se con continuità.

Le tradizioni di Laerru si basano sugli antichi riti religiosi portanti avanti dall’antichità dalla popolazione, abituata a radunarsi attorno alle chiese, durante le feste per i Santi. Durante questi momenti di festa è possibile gustare i prodotti della tradizione locale come gli gnocchetti, la pecora, i formaggi, il vino e i dolci.

L’artigianato di Laerru è molto rinomato, specialmente quello della radica sarda con la quale vengono  prodotte pipe di grande pregio ormai conosciute in tutto il mondo. Anche la tradizione equestre è attiva grazie a due centri ippici presenti nel paese e alla recente iniziativa del Comune di Laerrru che ha realizzato un galoppatoio, situato sulla strada per Bulzi, insieme a strutture per l’accoglienza e la ristorazione.

La festa della Santa patrona Santa Margherita è il 20 luglio. Altri eventi di carattere religioso sono la festa di San Giuseppe il 19 marzo, la festa della Madonna il 31 maggio, Sant’Antonio da Padova il 13 giugno, la prima domenica di settembre Sant’Isidoro e il 13 dicembre Santa Lucia.

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